DSA: ORGANIZZAZIONE E AUTONOMIA

disordine 1“Aiutare il bambino nelle difficoltà, ma, allo stesso tempo, accompagnarlo all'autonomia, è come far volare un aquilone: all’inizio bisogna correre forte tenendolo ben stretto nella mano, in alto tanto quanto il nostro braccio ci consente, finchè l’aria comincia a sollevarlo. Solo adesso si può mollare la presa, ma è importante continuare a correre mantenendo il filo corto. Questo è il momento più difficile e faticoso ed è quello determinante per la riuscita del volo. Quando l’aquilone ha preso quota, lo si affida alla forza del vento perché lo sostenga. Ora non è più necessario correre con lui. Bisogna solo allungare il filo, piano piano, controllando sempre che non perda quota.
L’aquilone andrà sempre più in alto e, col naso all’insù, lo si potrà ammirare, austero, luccicare al sole."

Spesso i ragazzi con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) hanno difficoltà di organizzazione e di pianificazione, sia del tempo che del materiale (scolastico e non). In termini pratici capiterà non di rado che si dimentichino di scrivere i compiti, li scrivano sul giorno sbagliato, non portino tutto il materiale necessario a scuola, si apprestino a fare i compiti senza il quaderno o la penna o il libro o le mappe, non riescano ad organizzare i tempi di studio delle varie materie in autonomia e così via.
Come fare per aiutarli ad organizzarsi, senza però sostituirsi a loro (deleterio per l'autonomia e l'autostima) ed accompagnarli piano piano verso l'autonomia, aumentando così anche il loro senso di autoefficacia?
Vediamolo insieme.

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DSA: COME STUDIARE CON EFFICACIA!

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"Se non riesco ad imparare nel modo in cui insegni…
Potresti insegnare nel modo in cui imparo?"

Il bambino con Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) non può permettersi di adottare il metodo di studio più diffuso tra i coetanei, ovvero leggere il testo e ripetere più volte. Infatti, le difficoltà di decodifica dei grafemi (le "lettere" scritte) gli rallenterebbe notevolmente i tempi, lo affaticherebbe e avrebbe anche un'influenza negativa sulla comprensione del significato del testo, in quanto la maggior parte delle sue risorse attentive sono focalizzate sul processo di decodifica stesso.

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